Dopo il discorso di Nicolas Sarkozy sull’Europa a Tolone, è stata la volta del cancelliere tedesco Angela Merkel che ha presentato la sua visione per il futuro della zona euro, davanti al parlamento tedesco nella mattinata di Venerdì. “La risoluzione della crisi del debito sovrano è un processo che richiederà anni, ha detto la Merkel.
”Siamo seduti su una polveriera” ha affermato la Merkel parlando davanti al parlamento tedesco. L’intervento del cancelliere ha lasciato intendere una certa apertura della Germania su alcune questioni mentre ha ribadito il categorico “nein” per quanto riguarda la creazione di eurobond. Questa non è una soluzione alla crisi. Chi dice che lo sia non ha compreso la natura della crisi, ha commentato la Merkel.
Il cancelliere ha inoltre ripetuto la necessità di adottare sanzioni automatiche se uno Stato oltrepassa la soglia di deficit pubblico, fissata al 3% del PIL, o il limite del 60% di indebitamento in rapporto al PIL. Angela Merkel ha inoltre chiesto riforme strutturali nei paesi europei, soprattutto in materia di diritto del lavoro. Alcuni in Europa sostengono che la Germania stia cercando di imporre il proprio diktat, stabilendo la propria egemonia, ha deplorato, in sostanza, Angela Merkel che, come lei stessa ha spiegato, raccoglie il lascito dei suoi predecessori, Konrad Adenauer e Helmut Kohl.Frau Merkel ha anche ricordato che l’euro è stato più stabile rispetto al marco e che la Germania, in qualità di nazione esportatrice, ne ha tratto il massimo vantaggio.I prossimi giorni saranno cruciali per il futuro dell’euro. Ma il destino della moneta unica, così come l’uscita dalla crisi e il recupero della fiducia e della credibilità sui mercati finanziari, non è legato solo al vertice europeo dell’ 8 e 9 dicembre, dipenderà anche dall’Italia. ”L’Italia sta affrontando cambiamenti importanti ed è una forza economica che si sta prendendo le responsabilità. Davanti a sè ha un’enorme sfida – ha dichiarato la Merkel -, è responsabile del proprio futuro e del futuro dell’Europa”.
Lunedì 5 sarà varata la manovra del nuovo governo Monti: un importante banco di prova non solo per l’Italia ma, a questo punto, anche per l’euro.
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